18 Anni di noi

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ATTO PRIMO:

Nel mezzo del cammin di nostra vita incontrai… Luisella Sciamanna!

di Marina Cetrangolo

Correva l’anno 2005

Esattamente nel mese di Aprile io avevo un bambino di 7 mesi, e mia zia portava spesso mio figlio Samuele a passeggio, “ha bisogno di uscire, diceva, così mangia di più!” Ma durante le loro passeggiate mattutine , per stimolarne l’appetito, incontravano spesso un’altra nonna, anche lei con una bimba di 6 mesi, Lucrezia. Le nonne fecero amicizie e iniziarono a passeggiare insieme tutti i giorni, così stimola oggi, stimola domani, i bimbi fecero amicizia.

Ma un bel giorno un avvenimento inatteso…mia zia con mio figlio varcarono la porta di casa LANCIOTTI, cosi ebbe l’occasione di conoscere la mamma di Lucrezia. Mia zia iniziò subito un decantare questo “SOGGETTO”. “Ma quanto è premurosa Luisella” (in seguito solo Luisa), e “quanto è dolce Luisa”, “le buone mamme sono così” (per la cronaca io ero una vipera), “Luisa dice di fare così, Luisa dice questo, Luisa dice quello”…

Io odiavo Luisa senza conoscerla!

Arrivò l’ora di iscrivere i bambini all’asilo, nel frattempo anche io avevo conosciuto la famosa LUISA e la mia antipatia era aumentata (ero prevenuta all’ennesima potenza… Che saputella eh!)

Pongo la fatidica domanda a mia zia : ZIA BIANCA , MA LUISA CON QUALE MAESTRA ISCRIVERÀ LUCREZIA ALL’ASILO? Con la maestra Andreina, rispose…poi aggiunse…anche tu vero? Ecco zia, ora so esattamente con chi non dovrò iscrivere Samuele. Infatti lui andò con la maestra Marina .

Ma quando il destino ci mette lo zampino… indovinate chi mi ritrovo in prima elementare ? Giusto!! Lei!! L’odiata Luisa. Non la sopportavo , eppure lei era gentile, voleva bene a Samuele e i bambini si erano scelti come migliori amici ma io Luisa continuavo a non sopportarla.

A un certo punto mi capitò un evento poco piacevole che produsse un impatto negativo sulla mia salute fisica e mentale. Insomma, stavo una merda! Ma il bello doveva ancora venire: indovinate chi mi è stato vicino senza che io lo chiedessi? Lei, l’odiosa , che poi tanto odiosa non era – anzi -, tanto perfettina non era – anzi- , ma in pratica era come me.

Condividevamo tante idee!

Anche se caratterialmente diverse come il giorno e la notte, lei riusciva dopo 3 minuti a parlare con il vicino di ombrellone, con il barista, con il bagnino o con la mamma che le stava davanti e dopo 15 minuti riusciva ad avere il loro numero di conto corrente, e fissato l’appuntamento dal notaio per fare un atto di donazione dei loro beni a suo favore. Al contrario io dopo 13 anni non so ancora come si chiama la mia vicina di casa. Ecco, l’odiata Luisa, che nel frattempo era diventata l’amata Luisa, aveva però un piccolo difetto: era ed è una grande amica e cugina di terzo grado dell’odioso e antipatico Luigi, papà di Gabriele, che, guarda caso, si era preso a sberle con Samuele durante un compleanno di Lucrezia (Luigi neppure intervenne anzi aveva l’espressione del bullo saputello).

I bambini crescevano e continuavano a frequentarsi con le nonne, finché un giorno Luisa ci invitò a cena. Entrai nella sua impeccabile casa e indovinate chi mi ritrovai a fianco? L’odioso Luigi con la moglie GIULIA (in seguito GIULY), al seguito i figli Gabriele, Angelica e il piccolo Edoardo. Io faccio buon viso a cattivo gioco e lì parte il tradimento di mio marito MARIO.

Chiacchiera con l’odioso Luigi.

Come se si conoscessero da sempre intraprendeva con Luigi discorsi filosofici… e il bello è che gli sta pure simpatico. E allora ditelo! Questa è una congiura contro di me. Anche l’altro traditore della famiglia, mio figlio, gioca con Gabriele ed il resto della banda, poi il mio sguardo si posa su di LEI… Giuly, l’essere più buono, gentile, e altruista che abbia mai conosciuto. Una pazza scatenata senza regole ma con principi ferrei, lei mi fa perdere tutte le inibizioni e mi libera l’anima. Lei riesce a convincerti che è una cosa fica salire su una ruota panoramica di 132 metri, mentre io non salgo in piedi neppure su una sedia a causa delle mie vertigini. Per intenderci potrebbe propormi anche una rapina in banca e io accetterei. Ma torniamo all’odioso Luigi. Purtroppo chiedo venia ma anche in quell’occasione mi sono dovuta ricredere, l’abito non fa il monaco! Lui con i suoi modi da bulletto di Primavalle non farebbe male ad una mosca. Però ricredersi due volte su due è troppo, c’è un limite a tutto infatti decisi di porre fine a questo scombussolamento di idee .Quella fu una serata indimenticabile. Decidemmo di organizzare il nostro e primo viaggio a Londra. Ecco … appunto… tanto per porre fine. Ah! Dimenticavo…

Luisa ha un marito!

Si chiama Roberto (in seguito Robert) è un Peter Pan, ha 300 passioni ed entro 60 SECONDI sono 350, è sempre alla ricerca di tesori nascosti, fossero anche le lucine fulminate dell’albero di Natale che il vicino mette fuori per buttarle via. Lui ti chiede il dito e si prende tutto il braccio, poi ricambia con due braccia, più una gamba ed anche i capelli…e per questo è pelato. Robert è la nostra vittima prediletta: tutti i problemi del mondo sono a causa sua. Siamo amici sinceri e tutti gli vogliano un gran bene, tant’è che come capita l’occasione chiediamo a Luisa di lasciarlo e mandarlo fuori di casa a pedate, insomma ci piace mettere un po’di zizzania, ma la Scorpioncina – Luisa è nata ad Ottobre – ci fa su una risata. E poi mio marito Mario e affezionato a lui e gli vuole bene. Infine, ma non per ultimi, solo in ordine di entrata in questa famiglia allargata, ci sono Vittorio (di seguito Vitto) e Natalina (di seguito Nata). Vitto, uomo tutto d’un pezzo, si agita solo per la Lazio e per i maritozzi alla panna che gli spacciamo di nascosto, (è eternamente a dieta). Mentre Natalina è posata ed equilibrata, la mammina del gruppo e come tale fa delle grandi cazziate a noi quando è necessario. Non risparmia nessuno!! Ancora oggi però non sia chiaro il motivo per cui se non c’è Luisa con me e Giuly lei non viene. Marina fatti una domanda e datti una risposta. Lascio per ultimo Mario , il mio migliore amico, compagno di vita e del mio cuore. L’uomo migliore del mondo, generoso, altruista ,umano…Ho esagerato, lo so, devo farlo! Sto preparando il terreno per il regalo di compleanno.

Ecco questi siamo noi!!

Cosa c’è di più sano di un’amicizia nata per colpa di una passeggiata per stimolare l’appetito e per fare la cacchina? Abbiamo tanti difetti, tante volte facciamo o diciamo cose che non possono piacere però la nostra amicizia supera TUTTE LE CORRENTI GRAVITAZIONALI, LO SPAZIO E LA LUCE E NON INVECCHIERÀ MAI, NON FINIRÀ MAI, PERCHÉ NOI NON SIAMO SOLO AMICI: SIAMO FRATELLI. E COME TALI NIENTE E NESSUNO CI POTRÀ MAI SEPARARE.

Auguri a tutti noi. La nostra amicizia è diventata maggiorenne.

Per voi piccoli esseri inferiori da ROBERTO & MARINA con affetto… ma senza esagerare 🙂

ATTO SECONDO:

La nostra bella amicizia.

di Giulia Pitzalis

Io e mio marito Luigi siamo insieme da diversi anni. Ci conosciamo da quasi 38.

8 è il nostro numero. Ci siamo conosciuti ad 8 anni, a 18 ci siamo fidanzati, a 28 ci siamo sposati e no…. A 38 non ci siamo lasciati ma stiamo insieme da quasi 28 anni, 10 dei quali sono stati di fidanzamento.

Molti pensavano che la nostra storia non sarebbe durata a lungo. Gli alti e bassi ci sono stati ma come in tutte le cose se credi in qualcosa devi lottare per ottenerla o mantenerla.

Siamo come il giorno e la notte diversi in tutto e forse è vero che gli opposti si attraggono. Ci completiamo perché dove io sono carente lui è sublime e dove lui non è perfetto io sono impeccabile.

Siamo persone forse di vecchio stampo, con forti valori e principi, grandi lavoratori, che hanno sempre lottato per ottenere qualcosa. Abbiamo tre figli e la famiglia viene prima di ogni cosa e questo ci porta a fare di tutto per loro, dandogli la priorità massima nella vita, a volte forse anche troppo.

Ma la famiglia non è fatta solo di parenti, anche perché non tutti possono fare affidamento su quello.

Alla mia non posso dire niente perché è sempre stata presente e se oggi sono quella che sono molto lo devo a tutti loro che mi hanno sempre sostenuta ed aiutata. Ci sono però altre persone nella nostra vita che desiderano il meglio per noi, sono gli amici, delle persone uniche che ci accettano così per quello che siamo e che farebbero di tutto per vederci felici e noi per loro ci saremo sempre, perché ci siamo scelti a vicenda e da diversi anni il nostro cammino viene condiviso con loro.

I primi che abbiamo incontrato nel nostro viaggio da adulti sono stati Roberto e Luisella.

Questa è la prima foto che trovo nel profilo Facebook con loro. Risale al battesimo di Edoardo, del 16 Maggio 2011. Ci frequentavamo già da un paio d’anni e Roberto era lo zio.

Con Luisella siamo cresciute a pochi chilometri di distanza. A separarci l’età, perché anche se non si direbbe lei è più vecchia di me. E quando si è giovani anche pochi anni di distanza fanno la differenza.

Quindi non ci siamo mai conosciute ma lei conosceva Luigi, per via di una “parentela” che ancora oggi non ho ben capito. So che fa di cognome Sciamanna come la nonna di Luigi e sono entrambi di origine “Marchigiana” e come dice il proverbio “è meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta”  …..

In realtà io “Luisita”, mi piace chiamarla così, alla porta di casa la vorrei tutti i giorni per poi darle il benvenuto e poter stare insieme. Con lei mi sono sentita subito a mio agio.

Lei affidabile, io inaffidabile. Lei attenta io sbadata. Lei chiacchierona io taciturna e potrei continuare ancora …. Ci siamo conosciute all’asilo nido che veniva frequentato dai nostri bambini, Lucrezia ed Angelica che stavano nella stessa classe, Gabriele nei piccoli e Carlotta nei medi.

Ora di preciso non ricordo bene quando ci siamo viste per la prima volta, se lo chiedete a lei sicuramente se lo ricorderà perché io sono smemorata ma lei ricorda tutto 😊. Se non erro in uno degli inserimenti dei bambini perché eravamo fuori al corridoio e lei stava con la sua mamma e da chiacchierona che è ha cominciato a parlare con me che invece tutto avevo fuorché voglia di colloquiare con gli estranei.

In quegli anni di nido lei e Luigi hanno fatto parte dei rappresentanti dei genitori ed erano molto attivi perché sotto sotto loro hanno molto in comune ed è meglio tenerli alla larga…

Quindi è grazie a loro se poi in realtà noi ed i bambini abbiamo cominciato a frequentarci.

Con “Roby Rambo”, il cameramen,  abbiamo molte cose in comune perché mi somiglia molto e tante volte cerco di supportarlo perché mi dispiace se poi Luisita lo rimprovera laddove io avrei agito allo stesso modo. Altre volte invece ci divertiamo a tirarlo in ballo per farlo rimpolpare ben bene dalla mogliettina 😊

È vero che non puoi fare affidamento su di noi, però siamo le menti dell’ e commerce, ci piace fare affari online, lui sull’oggettistica io sui viaggi. E’ una mente creativa ed è ingegnoso. È molto altruista, verso tutti non solo verso di noi. Gli piace nutrirsi di affetto ed i bambini lo adorano e lui è considerato l’eterno Peter Pan. I nostri bambini sono cresciuti insieme ed hanno fatto un po’ confusione nel capire quale fosse realmente il legame che ci unisse. Per anni i ragazzi sono stati “cugini” e noi adulti gli “zii”. Anzi Roberto era lo “tìo” per eccellenza del piccolo Edo e mio fratello gli diceva che non aveva altri “tìi” all’infuori di lui.

Tìo Roby con Edo

Dopo anni il loro legame è ancora intatto forse perché tra “bambini” ci si intende.

Crescendo le abitudini e le amicizie dei ragazzi sono un po’ cambiate, hanno cominciato a frequentarsi molto meno e si sono persi un po’ di vista facendo nuove amicizie. Noi adulti invece continuiamo a frequentarci ed ogni volta che riusciamo a vederci è sempre una festa.

Lungo il cammino della nostra vita, tra sogni, illusioni e disillusioni, ci siamo accorti però di non essere più soli e come nella canzone di Baglioni “Strada facendo” abbiamo trovato “un gancio in mezzo al cielo”, un appiglio a cui aggrapparci per poter essere sostenuti nelle giornate tempestose ma anche un amo al quale come esche abbiamo abboccato.

Devo dire però che non è stato facile abboccare. La timidezza ed estrema riservatezza hanno inizialmente frenato la conoscenza, ma da quando ci siamo incontrate non ci siamo più lasciate.

Marina l’ho vista la prima volta nel 2009-2010  ad una festa di compleanno di un bambino della scuola materna, frequentata sia da mio figlio Gabriele che da suo figlio Samuele. Il primo sentimento che ho provato nei suoi confronti è stato quello della compassione.

Detto così lo so può sembrare brutto da dire ma me lo ricordo molto bene quel giorno. Samuele era un bambino non proprio tranquillo e lei gli è stata dietro per tutta la festa ed ovviamente alla fine tra i tanti bambini il suo ha preso di mira il mio e gli ha fatto male.

Qui il primo incontro tra lei e Luigi, che se non ricordo male non è stato dei più idilliaci.  

Il mio pensiero invece era verso di lei e mi dispiaceva che dovesse gestire un figlio così dinamico e capivo che non doveva essere facile. I miei per fortuna erano entrambi abbastanza docili e mi sentivo fortunata. Forse ho peccato anche un po’ di vanità pensando che io stavo facendo un ottimo lavoro come educatrice mentre il suo avrebbe dovuto avere un po’ più di sculacciate…

Ma nel mondo esiste un solo bene, la conoscenza e un solo male, l’ignoranza. Strada facendo l’ho capito a mie spese. A quei tempi ero ignorante.

Il mio terzo figlio, Edoardo, mi ha fatto comprendere tante cose ed è grazie a lui se ora riesco a vedere il mondo a 360 gradi e difficilmente pongo giudizi o avanzo delle pretese inopportune. Si perché se il suo Samuele era un po’ agitato il mio è iperattivo, se a lei bastava stargli dietro io gli devo correre dietro e sai quante volte mi sono sentita dire “a questo bambino servirebbero più botte…”.  Ma io sono sempre la stessa mamma e so come ci si sentiva dall’altra parte ed ora so come ci si sente anche da questa.

Ho rivisto Marina una sera a casa della mia amica Luisita, perché tra le altre cose sua figlia Lucrezia era amica di Samuele e l’ha invitato alla festa di Carlotta, un Giugno del 2012 (se non erro). Luisella mi parlava sempre di questa “Mary” ed io già non la sopportavo perché veniva nominata in ogni occasione ed io in fondo ero un po’ gelosa del rapporto che si stava creando fra di loro ed avevo paura che la mia amica preferisse stare di più con lei che con me.

Io Marina la consideravo al di sopra di noi, un po’ sofisticata e con la puzza sotto il naso, troppo diversa da noi esseri comuni mortali. Sempre composta, ben vestita, truccata anche per andare al mare, mai un capello fuori posto….  Non mi sentivo degna di lei ed altrettanto lei non era idonea per me. Io avevo Luisita ed il mio motto è sempre stato “poche ma buone” e per me bastava e non ero certo alla ricerca di nuove amicizie.

Ma un bel giorno Luisita se ne esce che voleva portare “La Mary” a Londra perché non c’era mai stata e le sarebbe piaciuto… Avete presente la faccina di Arnold quando dice al fratello “Che cavolo stai dicendo Willis…?” ecco esprime appieno la mia mimica facciale a quella richiesta.

Ovviamente con “la Mary” presente ho dovuto far buon viso a cattivo gioco e l’ho dovuta portare con noi a Londra, alla nostra “First Valley”

La prima foto con Marina ce l’ho in quel 6 febbraio del 2014

Lo so sono molta restia nel fare nuove conoscenze, ho paura di avere al mio fianco amici che potrebbero farmi soffrire, preferisco rimanere sola piuttosto che frequentare le persone sbagliate ma quando mi “innamoro” amo incondizionatamente con tutto il mio cuore.

Non sono il tipo da colpo di fulmine, prima devo studiare e capire chi ho al mio fianco e con la Mary ce ne sono voluti diversi di anni prima che riuscisse a prendere una fetta del mio cuore, ed ora quel pezzo è il suo e nessuno riuscirà più a levarglielo, le appartiene ed io credo che un pezzettino del suo appartenga a me. Il mio cuore era come una stanza semi arredata, ora è ricca di momenti che abbiamo vissuto insieme e che ci hanno rese felici. Sono rinchiusi come in una cassaforte e solo noi decidiamo quando aprirla per ricordare le emozioni che abbiamo vissuto o sprigionare i segreti che sono in esso custoditi.

Con Mary ho scoperto la mia anima gemella. Siamo entrambe strambe, nel senso che siamo un po’ rimbambite ma siamo anche spericolate e ci piace l’avventura. Inaffidabili, coraggiose, disorganizzate e poi ci domandiamo perché i nostri ragazzi sono così “indemoniati”. Forse se ci analizzassimo un po’ potremmo risolvere molti enigmi.

Con noi però l’avventura è assicurata, le nostre amiche sanno che a causa della nostra eloquenza perdiamo facilmente il senso dell’orientamento quindi preferiamo non partire mai da sole ma sempre in compagnia di qualche “Sara” che faccia da navigatore…

Ah per chi non lo sapesse “Sara” in ebraico significa Signora ed è il soprannome delle due “Sare” del nostro gruppo di amiche. Noi siamo le due “Pischelle”.

Londra per noi è stata la città della conoscenza e ci siamo poi ritornate in altre occasioni.

Di Mary apprezzo la sua gentilezza e il suo essere discreto. Non dice mai niente di fuori posto. E’ delicata come una rosa e deve essere protetta perché anche se ha le spine in realtà è molto sensibile e bisogna trattarla con molta cura.

Samuele è diventato un ragazzo straordinario ed è molto intelligente, ben lontano dal monello che era da piccolino, anche se ancora oggi si diverte a fare i dispetti ad Edoardo per farlo arrabbiare.

Ma il regalo più bello che la Mary mi ha fatto è stato quello di farmi conoscere suo marito. Si perché se con lei avevo molta restia nel farmela amica con Mario non ho avuto nessuna avversione.

La sua estrema sensibilità, unita alla gentilezza e all’empatia che lo contraddistinguono, lo rendono una persona eccezionale. Sempre calmo, pacato, disponibile e socievole. Difficilmente dice di no o comunque anche se vorrebbe dirlo la nostra Mary lo reindirizza nella via del si e quindi ne approfittiamo e gli chiediamo di tutto.

Mario piace ai bambini e si diverte a fargli i dispetti.

L’ho sentito dire una parolaccia solo una volta, durante il suo compleanno, quando Edoardo premette il grilletto del suo Nerf ed il proiettile centrò il suo occhio in pieno. Quel giorno ho avuto paura che qualcosa si inclinasse nei nostri incontri invece fortunatamente non è stato così.

Pochi istanti dopo il fattaccio.

Le ultime persone che abbiamo incontrato nel cammino della nostra vita sono state Vittorio e Natalina.

Li ho conosciuti a casa di Marina, alla fatidica festa di compleanno di Mario. Poi mi sono ritrovata invitata per i suoi 50 anni ed abbiamo festeggiato alla grande ed anche se non ci conoscevamo bene siamo stati meravigliosamente insieme. Natalina è bella in tutti i suoi aspetti. Si preoccupa sinceramente delle persone accanto a lei. Farebbe qualsiasi cosa per ognuna di noi ma non bisogna comandarla perché non le piace fare quello che non vuole e non gradisce molto le sorprese.

Non è pazza ma per sua sfortuna ne è circondata quindi ogni tanto qualche sorpresa le è toccata

È la saggia del gruppo, la psicologa, la dispensatrice di buoni consigli. Con lei al suo fianco sei serena. Non bisogna sottovalutarla perché “pensa più di quanto parla, sa più di quanto dice e nota più di quanto si possa immaginare”. Al contrario mio che sono molto impulsiva e mi butto a capofitto sulle cose lei è molto riflessiva. In passato è stata messa alla prova e ha superato diversi problemi. Non ne parla molto neanche con noi perché è estremamente riservata e non le piace confessarsi ma io ho imparato a conoscerla e tra noi non c’è bisogno di porgersi domande perché molte risposte le abbiamo già avute.

Non le piace condividere le sue preoccupazioni e se le tiene strette al suo petto per non farle diventare un macigno nelle mani di altri. Ma a noi non può nascondere niente perché se lei non parla e non condivide i suoi occhi lo fanno per lei. I suoi silenzi fanno più rumore delle parole che vengono urlate. E noi l’amiamo per questo. Perché è unica nel suo genere ed io sono onorata di averla conosciuta e mi piace condividere le mie giornate in sua compagnia.

Vittorio invece è colui che se per caso cadesse il mondo si sposterebbe un po’ più in là. L’opposto di Natalina ed è una comica vederli insieme.  Vi ricordate la coppia Sandra e Raimondo Vianello; “Che barba che noia, che noia che barba….? Eccoli in molti sketch me li fanno ritornare in mente.

Nata snella e peperina, Vito più in carne e flemmatico.

Ecco questi siamo noi. 4 uomini e 4 donne!

Gli uomini li paragonerei ai 4 nani di Biancaneve…. Si lo so che erano 7 ma loro insieme ne fanno 8 ve lo assicuro, più che altro per la stazza.

Mammolo, il nano affettuoso è Roberto

Brontolo, il nano brontolone è Luigi

Pisolo, il nano che ama dormire e appisolarsi è Vito

Dotto, il nano saggio è Mario

Noi donne invece siamo Terra, Acqua e Aria.

Io sono la Terra, un sostegno di coloro che mi circondano. Può volerci molto tempo prima che qualcuno ottenga la mia fiducia ma una volta che riesce ad entrare nel mio spazio interiore sarà per sempre.

Luisa e Natalina sono Acqua che si adattano facilmente a nuove situazioni con la stessa facilità con cui l’acqua prende la forma del contenitore in cui viene versata. E con me e Mary bisogna adattarsi facilmente prima che l’imprevedibile prenda il sopravvento.  Come l’oceano però hanno dei fondali che non sempre sono facili da raggiungere

La mia Mary è Aria. Ama la libertà ed è colei che porta armonia e comunicazione. Con lei tutte le possibilità sono aperte per essere esplorate ed insieme “voliamo in alto” verso nuove avventure. Basta che le dico “partiamo” e lei è già con la valigia in mano senza sapere neanche la destinazione…. L’importante però è avere la carta di credito di Mario!

Siamo tutti diversi, ognuno ha la sua storia da raccontare, pregi e difetti, ma ognuno è un pezzo fondamentale per completare questo bellissimo puzzle che si chiama amicizia.

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