Commodore Gazette
Grazie alla gentile concessione di Carlo Provetto oggi mettiamo online questa bellissima raccolta. Le riviste sono state fornite da Marco Lucarelli che si è fidato di far uscire le sue adorate riviste da casa mettendole nelle mani di Carlo che le ha scansionate e messe in rete una ad una. Ora potete usufruire di tutta la collezione completa. Tutto il mondo delle macchine Commodore dal numero 1 del 1986 al numero 8 del 1994.
Carlo ci scrive in una nota: Ripensando al desiderio che avevo da ragazzo per avere una rivista, ed alla frustrazione di non poterla comprare perché studente squattrinato, ho pensato di colmare questo vuoto ad altre persone, donando e condividendo quello che sono riuscito a mettere da parte in questi anni.
Faccio parte di una generazione di transizione, a cavallo tra l’informatica nascente e quella di diffusione su scala planetaria. Non si aveva tutto subito, se perdevi una puntata di un cartone animato era persa e basta, non potevi più rivederla. Per me se si ha una rivista originale o la copia digitale è lo stesso, ma considero sfogliare un libro come una esperienza ineguagliabile ed è per questo che continuo ancora oggi a collezionare materiale cartaceo. Sono sensazioni che devono essere insegnate ai giovani e bisogna adoperarsi affinché non vadano perdute.
Il materiale che trovate in questa sezione è il frutto di ore di lavoro sullo scanner e di soldi spesi per comprare libri e riviste, e viene messo a disposizione con il solo scopo di divulgare una cultura scientifica ormai considerata obsoleta, creando un libero scambio di idee e pensieri con cui avvicinare le persone e le nuove generazioni.
In fondo basta poco per essere felici… auguro a tutti di sfogliare una rivista al mattino, un piccolo rituale di felicità, una sensazione che scalda il cuore e che ci riporta indietro nel tempo.
In conclusione condividete sempre il materiale a vostra disposizione, per preservare e rendere felice ancora qualche altro appassionato.
Siate felici.
Carlo Provetto.
Ricordati di visitare la homepage di radioedintorni.it, perché “restare vivi serve a poco o niente se sei privo di interessi da condividere“.